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Il Salotto dell'imperatrice

Grand & Imperial Tour

In questo salotto Elisabetta riceveva gli ospiti. L'arredamento nello stile del Secondo rococò è un esempio tipico del decoro di un salone di rappresentanza della corte viennese ai tempi di Francesco Giuseppe.

Nell'appartamento dell'imperatrice questo era il salotto di rango più elevato secondo il cerimoniale.

Al termine di un intervento di restauro, il salotto si presenta oggi nuovamente con la mobilia originale dell'epoca in cui Elisabetta vi abitò. I tessuti originali si erano in parte conservati, per cui è stato possibile ricostruire le stoffe di seta dall’elaborata fantasia. Il salotto ha assunto oggi nuovamente la sua sontuosa opulenza ottocentesca.

Degni di attenzione sono qui, oltre alle tappezzerie di gran pregio, anche i mobili, sorprendentemente numerosi secondo gli inventari, che riflettono l’importanza che la stanza rivestiva per il cerimoniale.

Elisabetta non corrispondeva alle aspettative che la corte viennese nutriva nei confronti di un'imperatrice.  Di spiccata intelligenza e sensibilità e poco attenta agli aspetti esteriori dell'etichetta, l’imperatrice ebbe grandissime difficoltà ad abituarsi alla vita di corte, caratterizzata da rigide convenzioni.

Col passare del tempo, l’imperatrice iniziò a condurre una vita indipendente, per conto proprio. Elisabetta coltivava un individualismo estremo; la sua posizione politica liberale la indusse ben presto a dubitare dell’esistenza futura della monarchia. Si considerava un corpo estraneo a corte e cominciò a sottrarsi sempre più spesso ai propri obblighi di imperatrice.

Una svolta tragica nella vita di Elisabetta fu il suicidio del figlio Rodolfo nel 1889. A ciò si aggiunsero la paura di invecchiare e i crescenti problemi di salute, e l’imperatrice, che soffriva di depressione, iniziò a coltivare desideri di morte. L'attentato di cui fu vittima a Ginevra il 10 settembre 1898 la liberò da un'esistenza che stava diventando sempre più un peso per lei.

Già vita natural durante, il suo spirito indipendente, il suo stile di vita stravagante e la sua bellezza, ne fecero un mito che perdura fino al giorno d’oggi.

La Camera da letto comune
La Camera di Maria Antonietta
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